Restauration de la Via Cademario
,
Suisse
Publié le 06 mars 2025
Enrico Sassi architetto Sagl
Données du projet
Données de base
Description
Sistemazione spazio pubblico Via Cademario
Il progetto ridefinisce lo spazio pubblico interessato dal rifacimento dell’asse viario di via «Cademario»; un collegamento stradale che attraversa il nucleo storico di Bioggio collegando l’importante arteria stradale della Strada Regina (collegamento Lugano – Ponte Tresa) con i soprastanti comuni del Malcantone. L’intervento si compone di una serie di progetti di ricucitura/riqualifica degli spazi pubblici ed è stato realizzato in sinergia con la revisione del tracciato della strada cantonale che attraversa il nucleo per una lunghezza complessiva di 185 metri.
Il progetto comprende la totalità degli spazi destinati alla circolazione pedonale. Inizia a valle con la «porta» del comune; l'area con fontana e spazi verdi e prosegue con la ricucitura con la «Piazza degli Orti», le fermate del trasporto pubblico e si conclude, a monte, con l’ingresso alla Casa Comunale. I percorsi pedonali sono stati pavimentati con pietra naturale di diversi tipi per un totale di 1'100 metri quadrati, sono state realizzate nuove aree verdi di 128 metri quadrati, ed è stata costruita una fontana con una cascata d’acqua equivalente a 31 metri quadrati.
Stato pre-progetto
A monte del Municipio scorre il riale «Roncaccio» che in passato attraversava a cielo aperto anche il nucleo storico. Nel 1975 il corso d’acqua è stato coperto per permettere la costruzione dell’attuale strada cantonale. La sistemazione lungo l’asse stradale era priva di un disegno unitario e presentava spazi di risulta con scarsa qualità. Il nucleo storico del comune è diviso dalla via Cademario in due parti: nucleo sud e nucleo nord. Le vie del «nucleo sud» sono pavimentate con dadi e lastre in granito ticinese, il colore dominante della pavimentazione è il grigio. Nel «nucleo nord» le stradine sono pavimentate con dadi in porfido del Trentino e la Piazza degli Orti con dadi in porfido rosa di Cuasso al Monte, in questa parte del nucleo il colore dominante è rosa-viola. La Piazza degli Orti originale risale all’inizio degli anni Ottanta ed è stata curata dall’Ufficio Tecnico Comunale; si componeva di uno spazio circolare pavimentato in dadi di porfido rosa, da un emiciclo composto da tre gradoni e da un’area verde; lo spazio della piazza era poco utilizzato e non era direttamente accessibile dal marciapiede.
Progetto
Il progetto ha proposto la riqualifica degli spazi pedonali su entrambi i lati della strada con particolare attenzione alla pavimentazione e alle funzioni pubbliche: l’accesso al Municipio, le fermate del trasporto pubblico, la piazza degli Orti, la porta del nucleo all’incrocio con la Strada Regina.
La memoria dell’acqua è un tema rilevante che ha accompagnato il progetto. Si è proposto di pavimentare la totalità dei marciapiedi con un disegno caratterizzato dall’impiego di tutte le diverse pietre utilizzate nei due nuclei (graniti e porfidi) posate a linee alterne sia con dadi che con lastre posate a coltello. L’intervento è contemporaneamente unitario e diversificato, propone diverse ricuciture del tessuto urbano per valorizzare le preesistenze e la creazione di nuove polarità. Tutte le stradine dei due nuclei sono state prolungate fino al filo stradale, continuando con le loro specifiche tipologie di pavimentazione originale.
Il progetto si compone dei seguenti interventi:
La porta nucleo per la qualle è stata costruita una fascia verde e una fontana con una lama d’acqua ben visibile dalla Strada Regina. Questa è un’arteria molto trafficata e il suono della cascata mitiga il rumore del traffico. La vasca dell’acqua è delimitata da gradoni che servono anche da seduta. La struttura della fontana è realizzata in lamiera ossidata naturale (corten). Sul muro di fondo in calcestruzzo sono stati messi a dimora dei rampicanti (Passiflora caerulea) e costruita una fontanella con acqua potabile. La fascia verde drenante a confine con la Strada Regina è piantumata con graminacee e vegetazione bassa, inoltre è in grado di drenare e infiltrare le acque meteoriche (Rain garden, giardino d’acqua).
La Piazza degli Orti per la qualle si è mantenuta la sistemazione originale migliorandone l’accessibilità e la connettività completando il disegno dei gradoni in pietra per collegarli al marciapiede. Sull’altro lato il disegno dei gradoni è stato completato con un’aiuola realizzata con pietre fluviali e un acero (Acer palmatum), all’interno dell’aiuola rocciosa è stato ricreato un punto d'acqua potabile riutilizzando un antico tubo in bronzo. È stata costruita un’aiuola con essenze aromatiche a disposizione della popolazione, in ossequio al toponimo «Orti».
Per la fermata TP si è costruita una fermata del trasporto pubblico coperta con sedute lungo il muro esistente.
Finalmente, per il municipio si è valorizzata l’entrata con un disegno del suolo in corrispondenza del cancello d’accesso e si è pavimentata la fascia centrale del viale d’accesso con la stessa pietra utilizzata per i marciapiedi.
Il progetto di Enrico Sassi Architetto viene presentato nell'ambito dello Swiss Arc Award 2025 e pubblicato da Estelle Gagliardi.